Il Carro Trionfale

Origini, la struttura, l’addobbo

Origini

Il Carro Trionfale, costruito in occasione della festa di Gesù Nazareno che si celebra la seconda domenica di giugno, ha sempre attratto e incuriosito per la sua particolare struttura artigianale e per la sua maestosità e imponenza, e per questo, tra le tante feste popolari della Sicilia, la festa di Gesù Nazareno si può certamente definire unica.
Sul Carro di Gesù Nazareno non si hanno documenti con cui tentare una ricostruzione delle sue origini. Certo è, che durante la dominazione spagnola, nei secoli XVI e XVII, in Sicilia ebbe larga diffusione l’usanza di costruire dei carri sacri. Di solito si trattava di strutture solide in legno a forma piramidale, impreziosite da sculture e ricoperte da stoffe dipinte con motivazioni religiose, trainate da buoi, dagli sforzi e dall’entusiasmo popolare in occasione delle feste più importanti o del Santo Patrono.

La struttura

La Costruzione del Carro avviene nella parte iniziale di Corso Francesco Crispi, via principale del paese, e si prolunga per circa quaranta giorni. Da tradizione la legna con cui si costruisce il Carro, che viene conservata in dei magazzini, viene portata fuori dando luogo alla cosidetta “nisciuta di lignama”.

Il Carro Trionfale è uno dei pochi in Sicilia ad aver conservato la struttura in legno ed è l’unico a raggiungere un’altezza di circa 22 metri. Ha forma piramidale ed è costituito da settori quadrangolari sovrapposti, di grandezza a scalare fino alla sommità, dove sono posti la la corona e la croce, simboli di Gesù Nazareno. Il settore più importante è quello posto alla base, a forma di parallelepipedo rettangolo, allungato a poppa e prua come una barca, dove, durante il tragitto, si dispongono le bande musicali di San Giovanni Gemini e Cammarata, che durante la “scinnuta” il sabato e “l’acchianata” la domenica, con le loro musiche sottolineano la trionfalità del Carro.

Dal centro del suddetto parallelepipedo si innalza la trave centrale, asse portante della torre che, per problemi di statica derivanti dalla sede stradale in pendio (6,8% mediamente), presenta il vertice inclinato posteriormente dell’8-10%. Questa particolarità tecnica rende eccezionale la costruzione.
L’intera struttura del Carro poggia su una base dal telaio molto resistente, alla quale sono legati gli assi non mobile e le ruote raggiate, ognuna delle quali ha il diametro di 1,32 metri e la larghezza di 10 centimetri.
Il centro della base, poi, lascia sporgere sul davanti in senso orizzontale la grossa trave lunga 7,50 metri che funge da timone. Quest’ultimo, essendo fisso come gli assi, viene manovrato sapientemente da una ventina di persone e spostato con forti spinte laterali, in modo da consentire al Carro dei movimenti laterali durante il tragitto non completamente rettilineo.
Al blocco che viene a formarsi viene legata sapientemente “a corda mastra”, una grossa fune di “zabara” (agave), lunga circa 80 metri, che serve alla polazione per tirare o frenare il Carro.
La larghezza del Carro, di 4,15 metri, è condizionata dalla limitata ampiezza del corso F. Crispi tra le vie trasversali Papa Giovanni XXIII e Teatro.

L’addobbo

Il Carro esteriormente viene poi addobbato con con stoffe di vario colore, adornato con drappi di velluto, con decorazioni pittoriche, arricchitto di elementi architettonici come costole, colonne, capitelli, cornici, viene poi arricchito da bandiere multicolore, impreziosito nei frontespizi da immagini di Gesù Nazareno, di Maria Vergine e di tutti i Santi venerati dalla pietà popolare Sangiovannese e cammaratese.

La precendente illuminazione, costituita con festoni di lampade ad incandescenza distribuiti lungo i profili della struttura,  recentemente è stata sostituita da un nuovo impianto con illuminazione tramite fari e strisce a led, ottenendo un effetto molto suggestivo.

Nel 2015, il comitato ha acquisito totalmente la costruzione e l’allestimento del prezioso patrimonio tramandato, mediante l’acquisto della nuova legname, dei tessuti e del nuovo impianto di illuminazione, a tal punto che è stato reso necessario che il Carro subisse subisse una nuova riconfigurazione sia architettonica sia artistico-stilistica.

A tal proposito, molti componenti del Comitato hanno implementato interventi innovativi e nuove linee progettuali che coniugano tradizione ed innovazione.

La policromia dei drappi e i riflessi delle luci creano una tale varietà di colori che incata gli spettatori.